Storia del Pensiero Politico

“Dio è morto”. Con questa sentenza divenuta celeberrima, quasi proverbiale, il filosofo Friedrich Nietzsche chiudeva un secolo, l’Ottocento, e ne apriva due, il Novecento e il nostro, all’insegna di quell’esperienza esistenziale che ha investito e trasformato mente e cuore delle donne e degli uomini abitanti anzitutto in quella civiltà nota come “Occidente”. Esperienza che è forse patrimonio dell’intero pianeta, o quasi, nella misura in cui l’occidentalizzazione del mondo ha progredito fino ad oggi.
Cosa significa nichilismo? Cosa comporta in chi ne fa esperienza? Che rapporto ha con la religione, in particolare quella cristiana? Se del Dio cristiano è venuta meno la certezza, se il suo oblio è ampio e diffuso, cosa ne è dell’uomo? L’uomo ne risulta più libero e felice? Cosa rappresenta lo straordinario sviluppo scientifico-tecnologico e quale il suo contributo all’interno di uno scenario del genere? Negli ultimi anni si sente sempre più parlare di transumano e postumano. Ha qualcosa a che fare con nichilismo e tecnica? Cosa ne resta della convivenza tra umani, dunque della politica, in società investite da nichilismo e trasformazioni tecnologiche?
Su tutto questo soprattutto il Novecento si è interrogato e il corso intende affrontare alcuni momenti di riflessione particolarmente significativi, veri e propri snodi che consentono di dare qualche prima risposta alle domande qui sopra formulate. Domande che la rivoluzione digitale e della cosiddetta intelligenza artificiale rendono ancora più attuali e urgenti.