1989 - 2023
l'evoluzione di una associazione culturale

L’Università “Vasco Gaiffi” ha alle spalle oltre trent’anni di attività che l’hanno portata ad essere una delle principali associazioni votate alla formazione permanente presenti sul territorio pistoiese.

 

Le origini e i primi passi

Nella seconda parte degli anni ottanta il dibattito intorno alla condizione sociale degli anziani ed alla possibilità di un loro inserimento nel tessuto cittadino fu vivo e articolato nella nostra città fino a sfociare nella costituzione di una équipe di ricerca cui le forze cittadine istituzionali affidarono il compito di rilevare i bisogni e le aspettative dei cittadini anziani. I risultati di tale lavoro, pubblicati nel volume: “Terza età e vita sociale”, facevano emergere come fra gli anziani fosse vivo, fra l’altro, il desiderio di tenere acceso l’interesse per gli avvenimenti, la voglia di partecipare ad incontri di studio a scopo di accrescimento culturale, la disponibilità ad impegnarsi in attività socialmente utili. Sulla base di questi dati, su iniziativa del compianto Comm. Vittorio Magni, Presidente del Conservatorio di San Giovanni, cominciò a concretizzarsi l’idea di costituire a Pistoia una Università per gli anziani. Con l’adesione del Comune, della Provincia, della USL, della Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, del Provveditorato agli Studi, della Curia Vescovile, del Distretto Scolastico n.8 e del Sindacato pensionati CISL, il 19 Maggio 1989 davanti al Notaio Giulio Cesare Cappellini, nasceva come “associazione senza scopo di lucro”, l’Università del Tempo Libero e dell’Età Libera che si proponeva e si propone di “contribuire al miglioramento della qualità della vita degli adulti ed in particolar modo degli anziani, mediante iniziative di carattere culturale, formativo, informativo, ed attività pratiche”.

 

 

…le ricorrenti difficoltà

Le difficoltà finanziarie iniziali, che addirittura fecero slittare di alcuni mesi l’inizio delle lezioni, sommate alla scarsità di dotazioni didattiche, che caratterizzò l’inizio dei primi corsi sono state la costante, che ci ha accompagnato nei primi anni in cui dovevamo confrontarci anche con la inadeguatezza dei locali per i quali non avevamo la certezza dell’uso. La situazione migliorò nettamente con la concessione da parte della Curia, per diretto interessamento di Mons.Scatizzi Vescovo di Pistoia, di locali presso il Centro di Monteoliveto. In molti casi, spinti dalle sollecitazioni degli iscritti, dall’aumento delle iscrizioni e dalla necessità di aggiungere sempre nuovi corsi per soddisfare le tante richieste che continuavano a pervenirci, siamo riusciti quasi ogni volta a risolvere i problemi e ad andare avanti. Non in tutte le occasioni però in quanto la mancanza di spazi adeguati ci ha costretto a rinunciare a diverse attività che pure venivano richieste con insistenza Ma nonostante ciò con il passare degli anni aumentavano corsi ed iscritti si che ad oggi possiamo dire che la nostra Associazione, sia pure dietro pagamento di una modesta quota di iscrizione, è in grado di offrire ai partecipanti ai corsi proposte culturali qualificate, praticamente una al giorno, dalla fine di Settembre alla fine di Maggio. Purtroppo, almeno fino a ieri, non abbiamo goduto di attenzioni significative da parte degli Enti Locali, i cui contributi erano divenuti pressoché simbolici. Diverso è stato il discorso per quello che riguarda sia la Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, che ci ha sempre garantito il suo contributo, che la Curia Vescovile che, per generosa concessione di S. Ecc. Mons. Scatizzi Vescovo di Pistoia, ha messo a disposizione dell’Università alcuni locali presso il Centro di Monteoliveto grazie alle quali ci è stata consentita la sopravvivenza..

 

Un nuovo inizio

Con il trentesimo anno di attività è stato avviato un percorso di rinnovamento, iniziato con il trasferimento dell’Università a Uniser, che con disponibilità e grande generosità ci accoglie nel Polo universitario pistoiese. Mantenendo totale gratitudine nei confronti della Diocesi, che ha sempre generosamente garantito gli spazi per il funzionamento della nostra Istituzione nei locali di Monteoliveto, abbiamo ritenuto più consono e coerente con le nostre finalità inserirsi nel Polo universitario pistoiese. Lo abbiamo fatto in punta di piedi, ma con l’ambizione di portare il nostro contributo per arricchire e rafforzare il ruolo e la funzione di una struttura universitaria a Pistoia, convinti, come tutta una recente letteratura conferma, che l’educazione permanente, a cui da sempre consacriamo il nostro impegno, costituisca la cifra più importante per conferire senso alla crescente longevità del nostro presente.
Successivamente, un ineludibile adeguamento alla nuova normativa delle associazioni di volontariato, nota come Codice del Terzo settore, ci imponeva di cambiare denominazione e statuto, trasformandoci appunto in APS. Associazione di Promozione Sociale. Abbiamo deciso di cogliere l’occasione per trasformare radicalmente la nostra denominazione rinunciando all’evocazione del Tempo libero, cui comunque restiamo affezionati nella sua accezione più nobile di tempo liberato e dedicato ad una importante esperienza di approfondimento e di crescita culturali e relazionali, ma che ormai automaticamente rinviava alla vecchia sede nella Casa dell’anziano e ad una connotazione anagrafica smentita nei fatti da tante nuove iscrizioni. L’abbiamo, quindi, sostituita con un esplicito richiamo a quel modello di Formazione Permanente, che esprime al meglio la vocazione privilegiata della nostra Università nello spirito europeo del Convegno di Lisbona, a cui già ci richiamavamo anche nel precedente statuto. Ma prima e con ancor più determinazione abbiamo voluto intitolare l’Università alla memoria del professor Vasco Griffi, conosciutissimo ed universalmente apprezzato ben oltre i confini della nostra città. La scelta ha voluto rendere omaggio non solo al suo ruolo di impareggiabile educatore per generazioni di studenti del Liceo “Forteguerri”, ma anche e – per quel che ci riguarda – con pari gratitudine al suo impegno appassionato e sempre assolutamente disinteressato a favore di questa Università, di cui fu fra i fondatori e poi sempre membro prodigo del suo intelligente, prezioso contributo come membro del Comitato tecnico-scientifico e coordinatore di corsi in svariate discipline.

 

ed infine le conclusioni

Il prossimo anno accademico avrebbe potuto essere finalmente un anno tranquillo e sarà, invece, l’ennesimo anno di transizione, sospeso fra dati positivi ed elementi di preoccupazione dovuti alla mancanza di certezze per la sede dell’Università.
Cominciamo dal bicchiere mezzo pieno. I dati positivi sono legati ad un incremento del numero di soci e di presenze alle lezioni, che nell’anno appena concluso ci ha consentito di recuperare e superare i livelli pre-pandemia, con conseguenti benefici anche in termini di bilancio. Parallelamente siamo riusciti a confezionare per il prossimo a.a. un programma, che ci pare ancora una volta ricco, con corsi in grado di intercettare gli interessi più diversi. Per questo avremmo potuto guardare con una certa tranquillità all’attività futura.
Ma, come più volte annunciato, i problemi vengono dalla struttura che attualmente ci ospita e che risulta inadeguata alla normativa antisismica. L’edificio, di proprietà della Fondazione Caript, dovrà essere liberato di tutte le funzioni attualmente presenti. Fra le quali, ovviamente, anche la nostra Università.
La soluzione individuata dalla Fondazione prevede il trasferimento degli uffici e di tutte le attività al Pallavicini Center, ma una collocazione così decentrata e poco servita da mezzi pubblici non ci è sembrata adeguata alle nostre esigenze. Per il nostro tipo di utenza abbiamo bisogno di una sede in città ed in questo senso ci siamo attivati fin da subito.
Abbiamo vagliato numerose possibilità, molte delle quali scartate per manifesta inadeguatezza. Ne sono rimaste in campo due: Monteoliveto, da cui proveniamo, per cui siamo in contatto con la Diocesi, e San Jacopo in Castellare, recentemente restaurato, per cui siamo in contatto con il Comune. Entrambe presentano, per ragioni diverse, pregi e difetti. In futuro, torneremo a valutarle attentamente con un occhio rivolto al biennio 2025/27.
Per il prossimo anno, invece, ecco un annuncio che penso incontrerà il favore di tutti i soci: resteremo dove siamo. D’accordo con gli amministratori di Uniser e con un sostanziale assenso della Fondazione, confortati dal parere dei tecnici, che parlano di uno slittamento del trasloco al 2025, abbiamo deciso di scommettere sulle italiche lungaggini della burocrazia e dei lavori pubblici e di confermare per l’a.a. 2024/25 l’attuale sede. Se poi il problema si ponesse puntualmente nei primi mesi del 2025, il nostro programma annuale sarebbe ormai in retta d’arrivo e potremmo più agevolmente fronteggiare l’emergenza.
Incrociamo le dita e auguriamoci che valga anche per noi il vecchio motto “la fortuna aiuta gli audaci”.

 

Il Presidente
Andrea Fusari

 

Università "Vasco Gaiffi"